martedì 12 marzo 2019

SOTTOMARINI

allora tipo oggi sono andata dal dentista no?
il mio dentista non c'è più per cui mi hanno appioppato d'ufficio il suo figlioccio ricco della B.B. che vede la panoramica, la guarda e mi fa: "ah, dobbiamo fare una tac. comunque piacere, giangiangi*"
(segue fase catatonica in seguito all'invio del preventivo via mail)

comunque noi siamo qui a dibatterci e a dimenarci, ma nel frattempo giorgio poi ha scritto una canzone che contiene il verso "sottomarini a forma di cazzo".
credo che ora non vorrò mai scrivere più nulla perché nulla più potrà raggiungere vette artistiche di codesto calibro.

quest'anno compio 30 anni, e se non fosse per un lavoro in ufficio 8 ore al gg probabilmente sarei ancora a berlino ad addormentarmi mentre faccio yoga davanti a un buddha d'oro gigante.
invece adesso scrivo cazzate sul blog mentre guardo C.S.I. come quando avevo 17 anni, good habits never die <3



*nome di fantasia 

martedì 16 ottobre 2018

resoconto degli ultimi 2 mesi della mia vita lavorativa settimanale

ore 8: sveglia col piede sbagliato perché hai dormito male
ore 8:45: prendi la macchina imprecando per andare a lavorare
ore 9: la macchina è in riserva, preghi il signore che ti porti a lavoro perché non hai ca$h
ore 9:05: il semaforo è rosso
ore 9:11 arrivi in ufficio, c'è la capa col culo tirato
ore 9:12: ti penti di essere nata
ore 10:12: hai fame
ore 10:13: ti arriva la dieta dalla dietologa via mail
ore 10:14: stai piangendo in bagno pensando ai tortellini in crema di parmigiano di ieri sera
ore 13:00: finalmente è pausa, trascorri il 40% di questo tempo in fila all'esselunga 
ore 14:00: prima sessione di vessazioni lavorative
ore 15:00: seconda sessione di vessazioni lavorative
ore 16:00: hai fame
ore 17:00: hai moltissima fame
ore 18:00: fine delle vessazioni, temporaneo sollievo
ore 18:45: sollazzo non duraturo con amici presso pubblici esercizi
ore 19:30: fuga all'ipercoop
ore 19:46: campionati internazionali di slalom tra le corsie
ore 20:30: sistemazione della spesa negli appositi spazi
ore 20:45: raccolta, piegamento e sistemazione dei panni negli appositi spazi
ore 21:00: nutrirsi del sushi freddo e triste dell'ipercoop
ore 21:30: visione del programma di dubbio gusto "nessun dorma" intervallato da conversazioni e litigi telefonici con familiari e non 
ore 22:30: accasciamento nel letto
ore 02:37: risveglio con occhi sbarrati
ore 03:25: rigiramento nel letto
ore 04:18: desistenza del corpo
ore 08:00: sveglia col piede sbagliato perché hai dormito male
ad libitum

venerdì 25 agosto 2017

what if I take my problems to the United Nations? ovvero di come imparai ad amare il disagio

allora credo che ora come ora la mia vita possa essere riassunta dalla mia posizione attuale ovvero:

seduta su una panchina di legno in un parchetto abbandonato con aiuole di cemento tipico di quelle desolate aree residenziali anni 70 con i bambini che urlano e giocano nonostante i 38 gradi percepiti mentre all'ufficio a cui sono venuta a fare domanda di tirocinio non si vede anima viva e io sono qui tutta vestita bene con lo zaino col pigiama e lo spazzolino da denti a sudare come un bove mentre sento il trucco colare e devo pure fare pipì 

credo di aver fornito una descrizione abbastanza completa

ah no, quasi dimenticavo:

JUVE MERDA 

lunedì 3 luglio 2017

B.

il rumore dei miei passi si spande per tutto il portico, uno di quelli ricostruiti in cemento armato con i pavimenti di marmo in piena fase bruttura edilizia del dopoguerra. ci sono almeno 30 gradi e sudo sgraziatamente come solo chi nasce col dono della goffaggine può sudare, mentre mi specchio nelle vetrine dei negozi, li passo in rassegna e li recito in fila nella mia memoria: negozio di scarpe-latteria-specialità siciliane-merceria-scalini di casa.

entro nel cortile interno, profumo di pini e di ragù.
si sposano bene, penso scaricando le sportine della spesa. 

spalmata sul letto con le finestre aperte, si sente solo il cantare delle cicale da fuori e una canzone nel mio stereo che fa più o meno così 





hai visto com'è strana la città?

giovedì 23 febbraio 2017

NEWS DA BERLINO

-appena arrivata in casa alle 11 del mattino mi hanno offerto un cicchetto di jägermeister, apostrofata da un "welcome to berlin!". grazie, mi serviva

-la mia padrona di casa è una tipa che studia antropologia visuale e fa spesa solo al mercato bio con la sua bici da corsa di seconda mano

-siccome devo integrarmi sono andata anch'io al negozio bio, uscendo poco dopo il negozianteeeeh mi insegue urlandomi NEUNUNDNEUNZIG LUFTBALLONS!!!!!1!1! e io penso già alle notti passate in carcere a moabit come tutti i berlinesi ardecòre che si rispettino quando timidamente gli chiedo se parla inglese, lui sfodera un sorriso a 99 denti e mi dice: "no, mi chiedevo solo se avevi bisogno di qualcosa!" "mah, veramente sono nuova di qui, davo solo un'occhiata, magari ripasso..." "ah davvero?" e poi, sull'uscio, col grembiule e in pieno stile disney: "WELCOME TO THE HOOD" uccellini che fischiettano, scoiattoli, arcobaleni e coreografia di gruppo con barboni, ciclisti, passanti e operatori della nettezza urbana

-sono andata a fare yoga in un tempio con un buddha d'oro massiccio alto 2 metri, sarà stato 200 chili, lezione stupenda ma spero che ora il mio karma sia almeno un po' più leggero di quel buddha


-prima conversazione di senso compiuto in lingua germanica: HALLO HAS DU EINE ZIGARETTE FUR MICH? JA BITTE!
esplosioni alle mie spalle, sguardo fiero, cool guys don't look at explosions 


-la prossima settimana comincio il corso di tedesco, vi autorizzo a ribattezzarmi "Giovanni Trapattoni" per almeno un mese. state tunati

sabato 24 settembre 2016

PLEASE

voglio sciogliermi su un divano sapendo che andrà tutto bene, finirò questo master, mollerò questo lavoro di merda, mi scaverò da sto paese e hopefully i will get my shit together.


amen

giovedì 7 luglio 2016

non pensavo che avrei più autorizzato involontariamente qualcuno a rovistare nella mia merda, uscirne illeso come niente fosse e andarsene in giro impunito e strafottente.

"non conti un cazzo".
il problema, il nocciolo della questione, è che dentro di me c'è qualcuno che dice "hai ragione".