domenica 6 dicembre 2015

frosinone

per prima cosa vorrei dire che a me calcutta piace molto perchè l'ha bocciato rockit.
sono contenta di poter finalmente cantare sotto la doccia qualcosa di vagamente cantautorale ma tragicomico, qualcosa che è sia claudio baglioni sia dente sfigato. grazie calcutta perchè hai la mia età e mentre da un lato vorrei tagliarmi le vene dall'altro rido delle mie disgrazie, grazie perchè mi sento come il bambino cingalese del video di cosa mi manchi a fare. grazie calcutta perchè sei felice di voler essere mainstream, ti voglio bene. grazie calcutta perchè sei uno schiaffo al giornalismo musicale italiano, che anche se ora ti osanna sarò contenta quando ti passeranno in radio e farai i video coreografati con le ballerine mezze nude cor culo de fori. mille punti coerenza. 

bene, dopo aver attirato la vostra attenzione parlando di un tema di attualità, posso dirvi che oggi non va. 
potrebbe essere il giorno in cui mi caccio giù dalla finestra, oppure quello in cui dopo tante battute mi dedico finalmente alle droghe pesanti. la verità è che non accadrà nulla di tutto questo, perchè oggi semplicemente la mia testa si rifiuta di produrre saggi sull'intersectionality, e chi sono io per imporre la mia volontà sull'omino del cervello? 
stando agli ultimi sondaggi dell'università di gent, nessuno. meno male che almeno c'è calcutta, papa francesco e il bologna che vince contro il napoli 3-2 in serie a. 

domenica 18 ottobre 2015

una vita normale

mi impressionano le persone che riescono a condurre una vita 'normale'.
lavoro-casa-moroso/a. figli intorno ai 30 anni. appartamento in zona residenziale. 

nati e cresciuti lì. fine settimana a pinarella di cervia. a domenica a pranzo dalla suocera.

li ammiro perchè credo che io al loro posto mi sarei già puntata una pistola alla tempia.

haiku

haiku della domenica mattina:

la gioia del piumino
unico giorno libero della settimana
il mal di testa
fuori c'è il sole.

haiku degli studi di genere:

aspetto
che 1200 parole
si materializzino sul mio computer
mentre piango.

haiku per mia nonna:

in bianco avvolta
dormi
da lontano ti veglio
la tua mattòcca addolorata.



sabato 26 settembre 2015

nobody is perfect, i am nobody so i'm perfect

ripetiamo tutti insieme: quanto fa cacare l'autunno da 1 a 10?
no, non sono mai stata una di quelle tizie radical chic che vi piacciono tanto che "maròquant'èbbellol'autunnolesfeuillesmortesecazzimazzi", a me piace il caldo e prendere il sole al mare, quindi teniamola corta.

ricapitoliamo le puntate precedenti:
-valentina lavora un anno full time in un negozio per hipster in attesa di poter iscriversi al master
-valentina si spacca la schiena e rischia diverse volte di perdere l'uso della ragione
-valentina riesce finalmente ad iscriversi al master
-valentina strippa perchè lavorare e studiare e avere una vita sociale non possono essere usati nella stessa frase, a meno che non siano intervallati da negazioni

ora, prendiamo la mi vita come se fosse una sceneggiatura di una pessima serie tv (però una di quelle che ha degli sprazzi di genialità) (ma comunque sottovalutata): quali sono i probabili sviluppi della trama?
-nonostante tutto il master non procurerà a valentina nessuna altra occasione lavorativa
-mentre scrive queste esatte parole scopre di dover scrivere un saggio di 1200 parole sui termini della famosa 'teoria del gender' entro martedì
-arriva il genio della lampada svedese che dice qualcosa di bellissimo ma incomprensibile (grazie al cazzo, è svedese) che alla fine salta fuori è un essere umano e risolve tutti i miei problemi e alla fine mi sposa e faccio tanti bambini biondi e mia nonna è felice

indizio: c'è un finale che è vero.

venerdì 4 settembre 2015

sui capelli corti

quando penso al motivo per cui ho deciso di (ri)tagliarmi i capelli, mi rispondo che ero semplicemente stanca di essere femminile in modo tradizionale. questa frase risuona con l'eco nella mia scatola cranica: s t a n c a d i e s s e r e f e m m i n i l e i n m o d o t r a d i z i o n a l e.
cazzo vuol dire?
vuol dire che sono stanca di essere percepita come donna per la lunghezza dei miei capelli.
vuol dire che la mia personalità, che tu lo voglia o no, arriva tre metri prima di me.
spesso non posso controllarla, spesso mi esce da tutte le parti senza che io me ne renda conto.
lascio i capelli lunghi a chi, a differenza di me, non possiede un'interiorità altrettanto selvaggia ed indomabile. (non dico "migliore", dico "meno addomesticabile").

è facile per te, o interlocutore maschile, associarmi allo stereotipo della lesbofemminista, probabilmente perchè ti riesce più facile che abbandonare e superare i tuoi assunti mentali. confermati, peraltro, dal tipo di studi che mi accingo a compiere. mi dispiace, dico davvero, che le tipologie che popolano il tuo -immaginario- universo femminile siano così limitate e simili tra loro.

ma non so se dovrei essere io a condurti per mano ad esplorare il magico mondo delle donne coi capelli corti, i modi spicci e il cuore grande ma complesso.
i miei capelli sono corti come la mia pazienza.

sei disposto ad andare oltre?
(non è una minaccia, è un invito).
se vuoi, fallo qui ed ora. almeno provaci.
altrimenti, arrivederci e grazie.